Lo studio condotto da Fondazione Mutua Madrilena in collaborazione con la Guardia Civil rivela che 3 adolescenti e pre-adolescenti su 4 sono stati vittime di “violenza sessuale in ambito digitale”.

Si è monitorato un campione di 2.000 ragazzi tra i 16 e i 22 anni e di 1.000 adulti con figli minori a carico. I dati hanno mostrato che la violenza digitale più comune consista nel ricevere immagini a sfondo sessuale contro la propria volontà, subita dal 43,2% degli intervistati. Al secondo posto le avance indesiderate (41,8%) e al terzo i commenti di carattere sessuale (40,2%). Presente tra i casi indicati anche quello del ricatto attraverso la minaccia di diffusione di immagini sessuali (17,8% dei casi).

La fascia più colpita dalla violenza sessuale digitale è quella dei ragazzi e ragazze tra i 13 e i 15 anni, che riportano gravi conseguenze sul piano psicologico. Lo studio indica che circa il 30% delle vittime ha avuto bisogno di rivolgersi a degli specialisti per affrontare il trauma e che molto spesso gli adolescenti fanno fatica a raccontare l’accaduto ai genitori, informati solamente nel 25% dei casi.

(Fonte: https://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/spagna-minori-violenza-sessuale-digitale_83907053-202402k.shtml)

Sarebbe giusto o sbagliato impedire totalmente l’utilizzo di piattaforme social a chi compie queste “violenze digitali”, piuttosto che imporre un limite minimo di età per potercisi iscrivere?